Sirolo | invasione singolare lungo la costa

La medusa Cassiopea invade la Riviera

Cerrano: «Fenomeno del tutto normale»

Il professor Carlo Cerrano docente di zoologia nel corso di laurea di Scienze Biologiche presso l’Università Politecnica delle Marche chiarisce come il fenomeno sia normale

di Matteo Valeri

La medusa Cassiopea
La medusa Cassiopea
Il professor Carlo Cerrano docente di zoologia nel corso di laurea di Scienze Biologiche presso l’Università Politecnica delle Marche
Il professor Carlo Cerrano docente di zoologia nel corso di laurea di Scienze Biologiche presso l’Università Politecnica delle Marche

I bagnanti che negli ultimi giorni si sono recati in spiaggia nella Riviera del Conero, non avranno potuto non notare una vera e propria «invasione» di meduse. Meduse del resto abbastanza particolari: molto piccole, il loro diametro è di circa 35 centimetri, e con colori vivaci, in particolare l’ombrella gialla e le appendici bianche. Si tratta della medusa Cassiopea, o se preferite Cotylorhiza tuberculata. Molte di loro arrivano quasi a riva ed alcune si spiaggiano sull’arenile. Questa singolare «invasione» a quale elemento è correlata? «Innanzitutto precisiamo che la specie è innocua dal punto di vista del suo potere urticante» - chiarisce il professor Carlo Cerrano docente di zoologia nel corso di laurea di Scienze Biologiche presso l’Università Politecnica delle Marche – «la Cassiopea viene predata da numerose specie di pesci come saraghi, menole e pesci luna oltre che dalle tartarughe marine. A sua volte rappresenta un possibile rifugio per le fasi giovanili di pesci, prevalentemente carangidi (tipo ricciola) . Le esplosioni di questa specie sono stagionali e questa è la stagione caratteristica per la sua comparsa, tipicamente verso fine estate. È  presente in questo periodo anche nel Tirreno.» Insomma un fenomeno del tutto normale. Qualcuno ha sollevato una possibile correlazione tra la loro comparsa e le scosse di terremoto degli ultimi giorni: «Come ho già detto la sua comparsa in questo periodo dell’anno è assolutamente normale, questo per evitare qualsiasi speculazione su una possibile correlazione con il sisma che è da escludere. Purtroppo» – conclude il Professor Cerrano - «la specie è poco studiata, la sua presenza così limitata nel tempo e spesso poco prevedibile ha probabilmente impedito lo sviluppo di progetti mirati ad una sua conoscenza più approfondita». 

Martedì 27 agosto 2013