Perrilli: «Danno d'immagine per Ancona». D'Angelo: «Critiche inopportune»

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Ancona | banchine 1 e 4 per il traffico di materiali ferrosi, polemiche sul porto

Perrilli: «Danno d'immagine per Ancona»
D'Angelo: «Critiche inopportune»

Tiene banco la questione porto in Ancona. La decisione dell’Autorità portuale di concedere due banchine del porto dorico, nello specifico la 1 e la 4, per il traffico di materiali ferrosi ha sollevato un polverone

di Matteo Valeri

Tiene banco la questione del porto dorico
Tiene banco la questione del porto dorico

Tiene banco la questione porto in Ancona. Il segretario del Pd comunale Stefano Perrilli insieme al suo compagno di partito Emilio D'Alessio, Responsabile Ambiente e Territorio del Pd Marche e Responsabile del Gruppo di Lavoro Urbanistica e Territorio del Pd anconetano, hanno criticato aspramente la decisione dell’Autorità portuale di concedere due banchine del porto dorico, nello specifico la 1 e la 4, per il traffico di materiali ferrosi. Le due banchine «incriminate» sono antistanti l’Arco di Traiano ed il porto storico, pertanto secondo i due esponenti del Pd tale decisione arreca un danno d’immagine per il turista che viene a visitare la città. «La decisione dell'Autorità Portuale di concedere le banchine da 1 a 4 ad Ancona Merci per il carico e scarico di alluminio e rottami ferrosi sino al 2015, dimostra come l'Ente che governa il porto ragioni solo in termini lucrativi senza pensare alle ricadute sulla città di Ancona – precisano i due esponenti del Pd in una nota congiunta - la concessione permetterà il traffico di centomila tonnellate di ferraglia l'anno sui moli esattamente di fronte all'Arco di Traiano e all'asta monumentale del porto storico. Con questa decisione quanto denaro entra nelle casse dell'Autorità? E quanto danno viene fatto all'immagine turistica della città di Ancona?». La critica che viene da Perrilli e D’Alessio è anche sul metodo: «Una scelta così importante andava condivisa con l'amministrazione comunale e le categorie economiche, soprattutto ora che il sindaco Mancinelli prospetta l'intenzione, in alcune dichiarazioni rilasciate non più di poche settimane fa, di concordare con l'A.P. un recupero alla città delle stesse banchine. Il Partito Democratico di Ancona – concludono i due membri del Pd - critica con forza processi decisionali autoreferenziali». Chi non la pensa come i due esponenti del Pd è Italo D’Angelo, sfidante del sindaco Mancinelli nell’ultima tornata elettorale: «Dopo che la Fiera Internazionale della Pesca di Ancona ha chiuso i battenti, dopo che la sordità burocratica del Comune ha costretto la BUNGE a smantellare gli Stabilimenti anconetani (65 posti di lavoro persi), il Pd propone di chiudere il Porto commerciale di Ancona». D’Angelo critica duramente la presa di posizione di Perrilli e D’Alessio e non lesina critiche al Pd locale: «Anzi Perilli e D'Alessio vorrebbero gestire le concessioni portuali e se e quali merci caricare o scaricare nel Porto. Un'Amministrazione che, dopo 31 anni, azzera la Festa del Mare si permette di ingerirsi sulle pratiche gestionali che competono invece all'Ente di Stato Autorità Portuale. Amministratori e Partiti che hanno gestito il patrimonio comunale in modo fallimentare – conclude Il Capo Gruppo di La Tua Ancona - si permettono di attaccare l'Autorità Portuale, i lavoratori portuali e le imprese portuali colpevoli di rispettare la legge e di accrescere l'occupazione in Ancona».

Venerdì 9 agosto 2013

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