Prima riunione europea per la Macroregione

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Prima riunione europea per la Macroregione

Connettere la Macroregione e ridurre le distanze tra le comunità insulari e rurali attraverso il miglioramento della governance dei corridoi interni e marittimi

di Regione Marche

L'incontro di oggi
L'incontro di oggi

Connettere la Macroregione e ridurre le distanze tra le comunità insulari e rurali attraverso il miglioramento della governance dei corridoi interni e marittimi, delle reti telematiche e delle reti energetiche sviluppando modalità di trasporto e di fornitura favorevoli all’ambiente. È questo l’obiettivo del secondo pilastro della Strategia macroregionale Adriatica Ionica (Eusair), discusso oggi nel corso della prima riunione europea di consultazione degli stakeholders alla Loggia dei Mercanti. Tra gli ospiti il sottosegretario del Ministero Affari Esteri Marta Dassù per l’Italia e Ana Hrustanović Ambasciatore serbo in Italia per la Serbia, il presidente della Regione Marche Gian Mario Spacca, il coordinatore Eusair della Commissione Europea Giannantonio Ballette e l’ambasciatore Fabio Pigliapoco Segretario generale dell’Iniziativa Adriatico Ionica.

«L’evento di oggi – ha detto Spacca - è la consacrazione in una dimensione operativa della strategia della Macroregione Adriatico Ionica. Il lavoro che affrontiamo ha un profilo di grande concretezza: stiamo realizzando ciò che l’Europa ci chiede, la costruzione del piano d’azione della strategia macroregionale. In particolare questo incontro è incentrato sui progetti che fanno riferimento al secondo pilastro del piano d’azione, quello della connettività, coordinato da Italia e Serbia. Come Regione Marche vogliamo offrire in particolare due contributi. Il primo è già in fase di realizzazione grazie alla disponibilità che l’Europa ha offerto con l’inserimento nella Rete Transeuropea di trasporto Ten-T che consente l’accesso ai fondi Bei: è la Fano-Grosseto, il land bridge - ponte di terra - nella rotta che collega la Spagna ai Balcani. Un asse fondamentale di connessione del sud dell’Europa in prospettiva mediterranea. Il secondo è una proposta che avanziamo nell’ambito di quel disegno infrastrutturale di vasta scala che è la Macroregione: creare non solo infrastrutture fisiche, ma anche telematiche da realizzare subito per innervare questa area. È la creazione di una infrastruttura leggera, una ‘adriatic cloud’, una nuvola telematica dove potranno agganciarsi tutte le istituzioni, gli stakeholders, le forze sociali, le organizzazioni civili che vorranno costruire insieme il percorso della Macroregione. Un modo per dare maggiore velocità e trasparenza alle informazioni».

Ad aprire i lavori è stato l’ambasciatore Ana Hrustanović: «Ringrazio di cuore la Regione Marche e la città di Ancona per aver creato l' opportunità di avere questo primo importante incontro sulle infrastrutture. Le politiche di integrazione sono una priorità non solo per i paesi dell'Ue, ma anche per quelli che speriamo ne faranno parte. La Serbia in particolare auspica che con l'aiuto di tutti i partner della Macroregione il percorso di integrazione europea si completi entro l'inizio del prossimo anno». «Quello di oggi – ha spiegato Ballette - è un evento molto importante. Si tratta della prima di una serie di consultazioni che si svolgeranno nelle prossime settimane per fornire input idee e suggerimenti. La strategia può avere successo solo con l’impegno istituzionale e amministrativo importante dei Paesi coinvolti. La Commissione da sola non è in grado di preparare la strategia che appartiene a tutti: serve un impegno congiunto per la creazione di un valido piano d’azione. Obiettivo della strategia è la crescita l'occupazione e la prosperità delle regioni coinvolte, ma anche la facilitazione nell'integrazione dei Balcani all'Europa».

Prima delle quattro sessioni di approfondimento, a tirare le conclusioni sul dibattito generale è stato il sottosegretario Marta Dassù: «Oggi - ha affermato – è un giorno importante perché insieme alla Serbia presidiamo questo importante pilastro. Connessione significa costruire infrastrutture non solo materiali ma anche immateriali, come l’Adriatic cloud per connettere il business, le università e tutti gli stakholders , daranno le gambe a questa strategia. Abbiamo convinto l’Europa ad appoggiare la nostra iniziativa perché il nostro fine è davvero quello di facilitare la coesione dell’area interessata e di sostenere l'avvicinamento di quattro paesi (Albania, Bosnia, Serbia, Montenegro) all’Unione Europea per creare stabilità e sviluppo per tutti. È poi altrettanto importante sottolineare che la Strategia Eusair non necessita di nuovi fondi, nuova legislazione, nuove istituzioni, ma di sussidiarietà virtuosa e condivisa per cui i fondi di coesione saranno finalizzati per obiettivi comuni che interessano tutti. Il nostro lavoro – ha concluso Dassù - dovrà essere convincente e concentrato su quattro pilastri essenziali ad alto tasso geopolitico e di grande valore economico, ma darà risultati solo se collaboreremo tutti. Siamo fiduciosi che funzionerà».

SCHEDA TECNICA II PILASTRO .“Connettere le Regioni Adriatiche e Ioniche” intende affrontare i gap regionali e le barriere rimuovendo i colli di bottiglia presenti nel sistema chiave di trasporto e nelle infrastrutture energetiche. Sarà incentrato sulla governance dei corridoi interni e marittimi e sull’interoperabilità delle modalità di trasporto. Data la loro posizione sia sui corridoi est-ovest che sugli assi nord-sud dell’Europa, il mare Adriatico e quello Ionio rappresentano una rotta importante per il trasporto di beni, passeggeri ed energia. Diversi Paesi dell’Europa Centrale e senza sbocchi al mare dipendono pesantemente per le loro importazioni ed esportazioni dai porti situati nella macro-regione. La competitività di questi porti dipende, tra le altre cose, dalla loro capacità di migliorare l’interoperabilità delle modalità di trasporto integrando trasporto marittimo, trasporto fluviale e trasporto via terra, incluso il TEN-T (Network di trasporto trans-europeo) e di adattarsi all’utilizzo di risorse efficienti e modalità di gestione amiche dell’ambiente. L’autostrada adriatica del mare è l’esempio degli sforzi necessari per fornire un servizio di trasporto di beni e passeggeri attraverso il sistema tran-europeo di trasporto multimodale che sia affidabile e competitivo. L’industria del trasporto marittimo, una grande risorsa per i paesi della macro-regione, ha tutte le potenzialità per essere la base di partenza per un ulteriore sviluppo economico. L’implementazione rigorosa delle normative europee ed interne contribuirà allo sviluppo della qualità del trasporto marittimo, rendendolo un settore in cui competere ad armi pari, incoraggerà la mobilità e preparerà progressivamente i paesi candidati e potenziali candidati per l’ingresso nell’Unione Europea. Dovrà essere perseguita la creazione di una cultura del rispetto delle vigenti norme internazionali ed europee. Nel confronto con altre regioni il numero di navi che all’anno attraversano il mare Adriatico e Ionio è maggiore, anche se c’è ancora un gap in termini di servizi internazionali di trasporto passeggeri a cadenza regolare, mentre il trasporto di petrolio e gas sta aumentando. Oltre che per il traffico commerciale marittimo, il mare Adriatico ed il mare Ionio sono utilizzati dai network criminali coinvolti nel traffico di immigrati clandestini ed in altri traffici illegali. Connessioni di trasporto via terra e via mare che siano sostenibili e sicure sono fondamentali per rafforzare i legami sociali e commerciali attraverso ed al di fuori della regione adriatico-ionica e rappresentano un elemento fondamentale per preservare la vitalità delle comunità più lontane dalla costa. La regione Adriatico-Ionica è un’importante via di comunicazione per la distribuzione dell’energia. Le infrastrutture energetiche nell’area hanno bisogno di essere sviluppate e ottimizzate (es. corridoi del gas, basati su accordi intergovernativi). Nel corso dei prossimi anni non si prevedono significative nuove fonti di offerta di gas nell’Europa sud orientale. Quindi, sarà necessario creare condizioni solide di mercato nell’area, così da evitare prezzi di monopolio da parte di fornitori dominanti. In mancanza di nuove grandi quantità di gas, e anche di nuove ampie infrastrutture (come il Nabucco occidentale), i Paesi della Regione dovranno ottimizzare le risorse che hanno a disposizione e quelle che saranno costruite nell’ambito del Programma di progetti di Interesse Comune e anche altri programmi. In aggiunta, il concetto di Comunità Europea dell’Energia permetterà alla regione di aumentare la cooperazione su progetti di infrastrutture energetiche tenendo in considerazione gli aspetti trasversali fra settori (ambiente, trasporto, affari marittimi). Collegamenti tra le condotte di gas stanno per essere esplorati (condotta trans-adriatica e la pianificata Condotta adriatico-ionica).

OBBIETTIVI: · Ottimizzare le interfacce, le procedure e le infrastrutture per facilitare il commercio con l’Europa meridionale, centrale ed orientale, anche garantendo la rapida implementazione di uno spazio per il trasporto marittimo senza barriere. · Migliorare le connessioni dei porti con l’entroterra grazie al sistema TEN-T e rafforzare lo sviluppo dell’intermodalità nella regione Adriatico-Ionica attraverso la creazione di centri merci e corridoi via terra. · Migliorare la cooperazione tra autorità marittime nazionali e regionali con l’Unione Europea, stabilendo meccanismi per garantire lo scambio di informazioni marittime tra sistemi VTMIS nazionali (Vessels traffic monitoring information system – sistema di controllo del traffico di imbarcazioni) attraverso SafeSeaNet (Piattaforma europea per lo scambio di dati marittimi), specialmente per i Paesi candidati e potenziali candidati. · Migliorare la cultura della conformità dei controlli su bandiere e navi internazionali, la responsabilità e l’assicurazione del trasporto marittimo, l’investigazione di incidenti e la sicurezza del porto. · Sviluppare moderne tecnologie per la sicurezza nei porti della regione. · Ridurre l’isolamento delle isole e delle aree più distanti dalla costa migliorando il loro accesso ai sistemi di trasporto e di distribuzione dell’energia. · Accrescere l’efficienza e ridurre l’impatto ambientale dei sistemi di trasporto, in particolare fornendo soluzioni combinate di trasporto alternative, sostenibili e amiche dell’ambiente. · Ridurre l’inquinamento dovuto al trasporto merci via mare, in particolare quello dovuto al trasporto di petrolio, alle emissioni nell’aria e all’abbandono di rifiuti. · Migliorare costantemente la cooperazione sub-regionale ed il monitoraggio dei meccanismi esistenti relativi alla prevenzione, preparazione immediata e risposta coordinata alle fuoriuscite di petrolio. · Migliorare la capacità di recupero delle infrastrutture a seguito di disastri naturali e provocati dall’uomo (compreso l’accompagnamento dello sviluppo costiero e delle infrastrutture). · Affrontare la dimensione energetica con un approccio macro-regionale al fine di facilitare un impatto positivo sull’accessibilità, l’efficienza energetica e l’ambiente. · Proteggere la sicurezza dell’ambiente per quanto riguarda il trasporto di beni pericolosi e attività correlate alle risorse energetiche. · Sviluppare carburanti “amici dell’ambiente” da utilizzare per il trasporto marittimo ed implementare risorse energetiche rinnovabili. · Creare opportunità stagionali di equilibrio energetico. · Regolamentare e razionalizzare ciascun punto di interconnessione energetica del sistema regionale.

Lunedì 14 ottobre 2013

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