Jesi | Effettuato da una latteria di Jesi
Nei giorni scorsi il personale del Comando Stazione Forestale di Jesi ha deferito alla Procura della Repubblica di Ancona F. M., quarantatreenne milanese, legale rappresentante di una cooperativa del posto, per superamento dei limiti autorizzati
Nei giorni scorsi il personale del Comando Stazione Forestale di Jesi (AN) ha deferito alla Procura della Repubblica di Ancona F. M., quarantatreenne milanese, legale rappresentante di una cooperativa del posto, per superamento dei limiti autorizzati, a seguito dello scarico nel Torrente Cesola di Jesi (AN).
Infatti già dal mese di agosto una pattuglia di Forestali di Jesi (AN), durante il normale servizio d’istituto per il controllo delle risorse idriche della zona, aveva riscontrato un presunto inquinamento in atto nelle acque del Torrente Cesola nel punto di immissione dello scarico dei reflui industriali dello stabilimento cooperativo. In particolare non solo l’acqua risultava di colore bianco ma all’olfatto si riconosceva un tipico odore di sostanze a base di latte.
Gli intervenuti, quindi, hanno subito proceduto in presenza del responsabile del depuratore della ditta al prelievo di quattro campioni di acqua: uno al pozzetto fiscale, uno all’uscita del tubo di scarico, uno dal torrente, a monte dello scarico e l’ultimo, sempre dal torrente, ma a valle dello scarico, redigendo appositi verbali.
Nel frattempo era stato allertato il personale dell’Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente delle Marche - ARPAM che, giunto sul posto, ha preso in carico i campioni, tramite un’apposita cassetta coibentata, per le relative analisi presso il proprio laboratorio.
Dalle risultanze delle esame si potuto accertare che, dei quattro campioni, quello prelevato nel pozzetto fiscale presentava valori elevati di solidi sospesi, COD e BOD5, mentre quello prelevato all’uscita dello scarico presentava valori elevati di solidi sospesi e BOD5.
Pertanto, avendo tali valori superato i limiti imposti dall’Autorizzazione Integrata Ambientale rilasciata alla latteria nel 2009 e rappresentando una mancata osservanza della prescrizioni previste dalla suddetta autorizzazione, è scattata la denuncia prevista dal Decreto Ambientale del 2006.
«Sono ancora da accertare” ha aggiunto il Comandante Provinciale del Corpo Forestale dello Stato di Ancona,“le cause accidentali o strutturali dell’avvenuto sversamento di reflui non depurati nel torrente, ma certamente l’impianto andrà rivisto o potenziato».
Durante l’operazione sono stati effettuati anche rilievi fotografici, anch’essi trasmessi alla Procura della Repubblica di Ancona che si occupa del caso.
Mercoledì 16 ottobre 2013