di Comune di Ancona
Approda nella città di Ancona il festival «Non a Voce Sola», giunto alla quarta edizione. Una rassegna di poesia, filosofia, narrativa, arte e musica al femminile portatrice di quell’altro sguardo che Virginia Woolf chiamò « woman’s angle.» Il festival è itinerante e coinvolge un circuito di 14 comuni delle province marchigiane (Macerata, Pollenza, Numana, Senigallia, Fermo, Ancona, Sirolo, Civitanova Marche, San Benedetto del Tronto, Grottammare, Tolentino,Porto Sant’Elpidio,Montecassiano). Protagonista della settima tappa sarà il carismatico leader degli One Dimensional Man e de Il teatro degli orrori Pier Paolo Capovilla. Sul palco della Mole Vanvitelliana Capovilla si esibirà in un reading teatrale dedicato a Pier Paolo Pasolini, l’uomo che «seppe scrutare con chiarezza spietata il buio del nostro presente e, con sguardo severo, il mutare inarrestabile della società italiana, che andava declinando i valori della neonata democrazia nel più ottuso conformismo e nel consumismo del boom economico». La religione del mio tempo è l’opera pasoliniana del 1958 proposta qui in tre atti e recuperata non solo per l’immensa forza poetica che la contraddistingue ma anche per l’incredibile contemporaneità dei temi, perché il processo di mutamento antropologico cui Pasolini assisteva negli anni Cinquanta assomiglia incredibilmente alla dispersione dei valori, all’individualismo, al narcisismo di questa epoca crepuscolare. Così è nato il progetto di Capovilla che segue il tour teatrale del 2011 dedicato alla poesia del russo Majakovskij e quello del 2012 con lo scrittore Matteo De Simone. L’incontro con la poesia segna per Capovilla un’ulteriore tappa all’interno di una carriera eclettica ed intensa, radicata nella musica ma capace di intercettarne le diramazioni in attesa dell’uscita del suo primo disco da solista. La voce di un uomo in una rassegna dedicata al pensiero femminile che negli anni è diventato lo spazio per un dialogo fra i generi. «Una proposta interessante e inedita che il Comune ha accolto con soddisfazione- sottolinea l'assessore alla Cultura Paolo Marasca. - Leggere un autore non conformista, non morbido e non digeribile è una sfida apprezzabile e rappresenta un piccolo contributo a far conoscere un autore che ancora non ha una collocazione nel panorama culturale italiano. E Capovilla è un interprete di spessore con cui già ho avuto occasione di lavorare.» È Oriana Salvucci, la direttrice artistica della rassegna a chiarire il perché della scelta di Pier Paolo Capovilla: «La rassegna è nata come un luogo di pensiero e di dibattito. Pier Paolo Capovilla è l’artista che meglio rappresenta la voglia di cambiamento, la resistenza attiva ad un pensiero unico omologante. Qualcuno diceva Ribellarsi è giusto. La forza della ribellione e della rivoluzione che ha sempre a suo fondamento un mutamento, un desiderio di cambiamento, una speranza: la speranza di un mondo nuovo. Viviamo in una società dove è difficile credere in qualcosa. Pier Paolo Capovilla riafferma la forza rivoluzionaria dell’arte e la musica è una forma d’arte. Credere che la musica possa cambiare il mondo e la società in cui viviamo. Cambiare il mondo, i rapporti di forza e di dominio che regolano la vita degli esseri umani. È un urlo contro il conformismo, contro la meschinità dei tempi che viviamo, contro la tirannia dei mercati finanziari, per la costruzione di un mondo nuovo dove abbia cittadinanza il desiderio di esistenza e identità di donne e uomini. Credo, come Capovilla, nella funzione politica dell’arte e della musica. La musica deve far muovere il cervello e non i piedi. E credo nelle rivoluzioni che cambino i rapporti di forza fra le classi, ma in primis fra i generi. Il primo e grande sfruttamento è quello dell’uomo sulla donna, come diceva Marx.» La rassegna proseguirà fino al prossimo ottobre ponendo al centro di questa edizione il tema dell’ Amore di sé, un tipo di amore speciale e fondante per l’essere umano, che laddove manca impedisce il «costruirsi come esseri umani». Ad Ancona seguirà la tappa di Sirolo, il 9 agosto in Piazza Vittorio Veneto, con Andrea Mirò.
Lunedì 5 agosto 2013
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