Redazione Online
La seconda giornata del Festival del giornalismo d’Inchiesta ha avuto come ospite uno dei grandi della televisione, Antonio Ricci, il papà di Striscia la Notizia e di altri programmi che hanno fatto la storia della tv. Ieri sera di fronte ad un pubblico attento che ha riempito ogni posto a sedere del Teatro “La Nuova Fenice” Antonio Ricci intervistato da Paolo Festuccia, capo servizio della redazione romana de La Stampa, ha ripercorso la storia e gli aneddoti dei programmi “mitici” della televisione. Drive In, Striscia la notizia oltre a parlare del ruolo che dovrebbe svolgere la televisione nella società moderna. Ovviamente non poteva mancare una domanda sul perché fosse nata Striscia la notizia. «Striscia è nata dalla disperazione della gente, - ha raccontato Ricci - talvolta così grande ma talvolta anche ironica, che si preferisce chiedere aiuto ad un pupazzo come il Gabibbo, che è tutto tranne che un eroe, piuttosto che non fare nulla». Nonostante tutto Antonio Ricci ha precisato che nella vita bisogna mettere sempre un pò d’ironia: «Meglio parlare sempre con un pò di satira e ironia anche perché nessuno ha la verità in tasca, pertanto l’ironia è un valore in più». Nel pomeriggio di ieri il ruolo da protagonista lo ha avuto la fotografia. Alle 17,30, nelle Grotte del Cantinone è stata inaugurata una mostra fotografica di Giorgio Pegoli intitolata “Le guerre nel mondo” che racconta gli strazianti scenari di guerra attraverso una galleria di circa 80 drammatiche immagini. Alle 18, la seconda mostra: “L’Aquila, la ricostruzione che non c’ è”, presentata dal Circolo fotografico Avis Giacomelli nell’atrio del Palazzo comunale. Subito dopo, alle ore 18,30 il fotoreporter Giorgio Pegoli ha tenuto una lezione agli appassionati di fotografia e agli iscritti al Circolo Avis Giacomelli sulle tecniche utilizzate per raccontare attraverso le immagini.
Lunedì 7 ottobre 2013
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