di Confindustria Ancona
Essere vicini ai soci, comprendere le loro difficoltà e loro esigenze, i loro bisogni basilari, lavorare insieme per aumentare il peso del sistema confindustriale sul territorio, condividere i progetti più importanti su cui l’associazione è impegnata: con questi obiettivi Claudio Schiavoni, Presidente di Confindustria Ancona, ha iniziato una serie di incontri su tutto il territorio provinciale insieme ai colleghi del Consiglio Direttivo. Incontri che nella volontà del Presidente degli industriali saranno ripetuti periodicamente, ogni quattro mesi, per ampliare il confronto costante e costruttivo con la base degli associati auspicato fin dall’inizio del suo mandato.
Il primo incontro si è tenuto ieri pomeriggio a Jesi, nella sede di Paradisi srl., con la partecipazione di una nutrita rappresentanza di aziende della Vallesina. Entro la prima settimana di novembre sono previsti altri 4 incontri: nel senigalliese, nel fabrianese, nella zona del sud Ancona e ad Ancona.
I problemi delle aziende sul territorio sono quelli che da tempo affliggono tutti gli imprenditori e che ben si conoscono: le difficoltà di accesso al credito, la difficoltà ad aumentare la presenza sui mercati esteri, via maestra per garantire la sopravvivenza di molte aziende, e non ultimo un Sistema Paese che non è certo favorevole al fare impresa.
«L’internazionalizzazione e il credito – ha affermato Schiavoni – sono due asset fondamentali su Confindustria Ancona sta lavorando per aiutare i soci ad avere strumenti nuovi ed concreti. Stiamo mettendo a punto alcune iniziative che prenderanno l’avvio entro fine anno, proprio per approcciare questi temi con la necessaria concretezza e l’efficacia che i nostri Soci richiedono; altrettanto dicasi sull’innovazione per la quale a metà dicembre rilanceremo il progetto San».
In particolare sul territorio della Vallesina sono emerse posizioni molto critiche sul tema della eccessiva burocrazia degli uffici pubblici, per citare un esempio la scarsa efficienza ed efficacia degli Sportelli Unici comunali, presso i quali ottenere risposte tempestive sembra una chimera, e sul costante incremento delle tassazioni locali.
Altro tema sotto l’occhio degli industriali è la questione della ZIPA, consorzio che sembra non rispondere più alle reali necessità delle aziende, certamente oggi non più bisognose di aree industriali edificabili ma alla ricerca di servizi qualitativamente elevati, a costi competitivi, quali ad esempio connessioni internet, gestione rifiuti meno onerose.
Giovedì 24 ottobre 2013
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