di Regione Marche
«Evento paragonabile a quello del 2011, perché la quantità d’acqua e la distribuzione delle precipitazioni è praticamente simile. Il rispetto dei divieti posti dall’autorità pubblica ha aiutato a contenere i danni alle persone. L’invito alla popolazione è di continuare a mantenere questo atteggiamento». Lo ha riferito il direttore del dipartimento della Protezione civile delle Marche, Roberto Oreficini, nel corso della riunione presso la Sala operativa unificata, in videoconferenza con le Sale operative provinciali. Riunione dedicata alla programmazione degli interventi sul territorio e a un costante aggiornamento della situazione in corso, alla quale partecipano tutti i rappresentanti istituzionali del sistema marchigiano della protezione civile. Oreficini ha anticipato la richiesta dello stato di emergenza che il presidente della Regione, Gian Mario Spacca, ha inoltrato al capo del Dipartimento nazionale della Protezione civile, Franco Gabrielli. «Registriamo una situazione di danneggiamento diffuso su tutto il territorio – ha detto Oreficini – La fascia montana e collinare è stata interessata da piogge rilevanti che si sono poi riversate sul versante costiero, causando una distribuzione delle acque e della calamità che ha coinvolto tutta la regione. La prossima settimana raccoglieremo tutta la documentazione tecnica e amministrativa, insieme alle Province e ai Comuni, da inviare a Roma». Sul fronte meteo la situazione evidenza, a partire dalla giornata di domani, una tregua che non sarà lunga, ma che consentirà di riorganizzare gli interventi, in vista della nuova piovosità (“che speriamo contenuta”, ha auspicato Oreficini) comunque prevista per i prossimi giorni. L’Anas segnala una viabilità “complessivamente tranquilla” sulle arterie di propria competenza, con maggiori criticità nell’Ascolano e in alcune situazioni nel Maceratese. Le Ferrovie evidenziano una regolarità nei collegamenti lungo le tratte “adriatica” e “romana”, mentre il Corpo Forestale dello Stato vede impegnate sul territorio 33 pattuglie, in gran parte ora dislocate nel Maceratese, Ascolano e Fermano. Dalla mattinata un elicottero del Corpo sta sorvolando le Marche per monitorare le maggiori criticità segnalate dalla protezione civile. Anche i Vigili del Fuoco stanno dirottando le proprie unità operative nelle zone meridionali della Marche, tuttora interessate dai fenomeni di maggiore intensità. Le situazioni più critiche, è emerso dai collegamenti con le Sale operative provinciali, si segnalano nei bacini del Tronto, del Chienti e del Potenza. Nel Pesarese il livello di criticità si sta abbassando, anche se permangono situazioni che richiedono un attento monitoraggio, come a Cantiano dove due frazioni sono isolate. La situazione viaria va complessivamente migliorando: rimane chiuso il Passo della Contessa per un’interruzione sul versante umbro, mentre è stato aperto il casello autostradale (in uscita) di Pesaro. Nell’Anconetano difficoltà si registrano ancora nel fabrianese (è stata riaperta la tratta ferroviaria Fabriano Albacina, rimane chiusa quella verso Pergola). Nel Maceratese si registra una situazione complessa, con la riapertura di alcune strade e la permanete chiusura di altre. Critica la situazione nello snodo stradale di Sforzacosta, con una ripercussione che interessa praticamente un quarto della viabilità provinciale. Smottamenti vari hanno interessato altre arterie stradali locali, isolando anche alcune aree agricole. Sotto controllo gli invasi, specie quelli che nella notte (come la diga delle Grazie) hanno rilasciato consistenti quantità di acqua. Il presidente della Provincia di Macerata, Antonio Pettinari, ha già inviato la richiesta dello stato di emergenza alla Regione Marche. Le piogge stanno ancora flagellando le zone dell’Ascolano, aumentando il rischio di frane (già 200 eventi , tra frane e smottamenti, si sono registrati lungo la viabilità minore, specie nelle aree interne). La protezione civile sta riaprendo le strade che interessano Castel Trosino, Pianacerro e Vitavello, frazioni di Ascoli Piceno. Attualmente risultano ancora isolate Arola, Pozza e Agore, frazioni che ricadono nel Comune di Acquasanta Terme. Nelle prime due sono a lavoro squadre dei vigili del fuoco e del Comune con ruspe e pale meccaniche per liberare le strade dal fango. Ad Agore, invece, una squadra del Soccorso Alpino raggiungerà a piedi il centro abitato per valutare lo stato di salute delle persone rimaste isolate. Altra emergenza è rappresentata dagli alberi divelti e dagli arbusti che hanno bloccato le paratie di regolazione affluenza acque del fiume Tronto della centrale elettrica dell’Enel di Mozzano. Per far diminuire la criticità in atto, già dal pomeriggio si provvederà a liberarle con particolari taglialegna, al fine di far defluire in maniera adeguata il corso fluviale.
Mercoledì 13 novembre 2013
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