Redazione Online
Dal 2002 al 2012 in Italia la popolazione è cresciuta del 4,2% raggiungendo i 59.394.207 residenti. L’aumento più accentuato, in termini percentuali, si è registrato tra gli “over 65” con un +15,8% rispetto al 2002: la categoria “senior”, di oltre 11,6 milioni di abitanti, rappresenta il 19,6% rispetto al totale della popolazione italiana (+2%; nel 2002 era il 17,6%). La crescita più marcata e la maggiore incidenza degli over 65 sulla popolazione rispetto al 2002, sono quindi gli aspetti più significativi evidenziati dall’analisi. La classifica delle prime dieci regioni con l’incidenza più alta di over 65 sulla popolazione locale vede nell’ordine la Liguria con il 25,8% di anziani (404.502), il Friuli Venezia Giulia con il 22,5% (273.649), la Toscana con il 22,4% (823.317) è alla pari con l’Umbria (197.447), il Piemonte con il 22,1% (964.737), le Marche con il 21,6% (333.384), l’Emilia Romagna con il 21,5% (932.575), il Molise con il 21% (65.858), l’Abruzzo con il 20,5% (268.429) e la Valle d’Aosta con il 20,1% (25.481). Queste le prime evidenze che Exposanità (Bologna 21-24 Maggio 2014) ha tratto dalla rielaborazione degli ultimi dati Istat sulla popolazione italiana per fornire indicazioni importanti sul tema della terza età. Dati questi che avranno sicuramente una significativa ricaduta sul nostro tessuto sociale e che impongono una riorganizzazione dell’intero sistema sanitario. Se nel 2040 la popolazione over 65 raggiungerà in Italia il 35% del totale, si preannuncia una sfida per la sanità e i suoi operatori che dovranno rispondere a nuovi bisogni sanitari a fronte di un numero di risorse limitate. Un trend, quello rilevato in sede europea, che risulta interessante per l’Italia dove, tra il 2002 e il 2012 il rapporto degli over 65 sul totale della popolazione della regione è cresciuto del 2%, e dove il tasso di disoccupazione ha superato il 37% tra i più giovani.
Venerdì 8 novembre 2013
© Riproduzione riservata
1016 visualizzazioni