Redazione Online
La produzione di olio nelle Marche dovrebbe calare del 10 per cento rispetto allo scorso anno. È quanto stimano Coldiretti e Aprol, l’associazione regionale dei produttori olivicoli, a circa due settimane dall’avvio della raccolta. Anche per l’olivo, come già per la vite, il freddo primaverile ha portato a un ritardo nella maturazione di circa 10-15 giorni, ma ha anche determinato un calo a livello quantitativo rispetto alla “ricca” annata precedente. Bisognerà però attendere i primi dati sulle rese per avere un quadro più chiaro. Buone notizie, invece, sul fronte delle opportunità di mercato. Questa sarà la prima campagna dopo l’entrata un vigore della legge salva-olio, con le norme anticontraffazione e l’innalzamento dei parametri di qualità volute da Coldiretti che hanno permesso di valorizzare il prodotto made in Italy. Lo testimonia l’andamento delle quotazioni, con il prezzo all’origine mediamente superiore del 30 per cento rispetto a prima. «Ma il merito va pure alle imprese olivicole marchigiane, brave e impostare un lavoro basato sulla qualità già a partire dall’uliveto, grazie anche alle iniziative messe in campo dall’Aprol – sottolinea Pierluca Federici, imprenditore di Belvedere Ostrense e presidente regionale dell’Associazione produttori promossa dalla Coldiretti - In questo modo si è riusciti ad assicurare una produzione di olio di alto livello, contrastando efficacemente anche gli attacchi della mosca dell’olivo». Proprio in tale ottica l’Aprol Marche ha lanciato un progetto assieme ai frantoi per la promozione di analisi chimiche e organolettiche sull’extravergine. «Una possibilità in più per le nostre aziende associate e non di verificare direttamente la qualità del proprio olio – conclude Federici – così da offrire al consumatore un prodotto ancora migliore e conquistare nuovi spazi di mercato».
Sabato 5 ottobre 2013
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