di Univpm
Sono state finalmente pubblicate le graduatorie relative al bando “ Smart Cities and Communities” lanciato dal Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca nel luglio del 2012 che ha messo a disposizione circa 630 ml di euro per i progetti più innovativi di aziende, atenei e centri di ricerca legati allo sviluppo delle città intelligenti. Gli ambiti di intervento strategici identificati, vanno dalla sicurezza del territorio alle tecnologie del welfare, dalla scuola alla giustizia, solo per citarne alcune.
Anche in quest’ambito un successo per l’Università Politecnica delle Marche, che ha avuto il progetto Health@Home primo classificato nell’area Salute. Un progetto con un costo complessivo di 22 ml di euro da sviluppare in collaborazione con importanti aziende a livello nazionale (tra cui Telecom, BTicino e Dedalus), con alcune rilevanti realtà locali quali Indesit, Elica e Teuco (riunite nel Consorzio HomeLab) e con prestigiosi atenei quali l’Università di Genova e La Sapienza di Roma, oltre al CNR. Il tutto supportato da un nutrito network di piccole-medie imprese.
Il progetto, localmente coordinato dal prof. Gian Marco Revel con il coinvolgimento anche dal gruppo di ricerca del neo-Rettore prof. Sauro Longhi, mira a creare un modello di assistenza al cittadino basato su una rete di servizi sanitari e sociali integrati mediante dispositivi/sistemi interoperabili. La rete poggerà su un’infrastruttura cloud finalizzata a connettere le società e gli Enti che offrono i servizi con i soggetti utilizzatori che ne fruiranno, ovvero i cittadini e le famiglie nelle loro case. L’infrastruttura sarà aperta ed accessibile a tutti e progettata in modo che possano essere offerti, oltre ai “normali” servizi attualmente erogati, anche servizi innovativi e attualmente difficilmente erogabili se non a costi elevati. Col termine “servizi” si intendono i servizi sanitari (monitoraggio a distanza, trattamento dati a distanza, Fascicolo Sanitario Elettronico, telemedicina), i servizi territoriali (erogati da Amministrazioni pubbliche e/o private), i servizi sociali (es. assistenza) ed anche i servizi base normalmente offerti da privati (farmacie, catering, manutenzione apparecchi domestici, etc.). Una vasta sperimentazione sul territorio permetterà di valutare le funzionalità ottenibili e di ottimizzare le prestazioni del sistema. Il principale risultato atteso è il miglioramento della “qualità della vita” di persone e famiglie sia con “aspetti di difficoltà” che senza particolari problemi, attraverso soluzioni che garantiscano la maggiore autonomia possibile all’interno del proprio ambiente.
Il progetto si aggiunge alle altre molteplici attività che vedono l’Università Politecnica delle Marche interessata alla valorizzazione del territorio e delle sue imprese, come ad esempio i progetti nell’ambito del Cluster delle Tecnologie degli Ambienti di Vita, anch’esso recentemente approvato dal Miur e fortemente connesso con il progetto Health@Home.
Giovedì 7 novembre 2013
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