Italia Expo 2015: si parte da Fabriano

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Fabriano | il tour per la progettazione dei contenuti del padiglione Italia all'Expo 2015

Italia Expo 2015: si parte da Fabriano

Oggi, infatti, nell'Oratorio della Carità, si è tenuto il primo dei cinque seminari territoriali di progettazione partecipata del grande evento mondiale che si terrà a Milano

Redazione Online

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Parte da Fabriano il tour per la progettazione dei contenuti del padiglione Italia all'Expo 2015.

Oggi, infatti, nell'Oratorio della Carità, si è tenuto il primo dei cinque seminari territoriali di progettazione partecipata del grande evento mondiale che si terrà a Milano e si incentrerà sul tema "Nutrire il pianeta: energia per la vita" e che ha come obiettivi per l'Italia il rafforzamento della vocazione turistica italiana; il potenziamento dell'internazionalizzazione dei prodotti agroalimentari tutelandone i marchi; un miglior collegamento delle proprie start-up ai circuiti internazionali di scienza, ricerca e tecnologia; l'integrazione dell'Italia-museo con l'Italia-laboratorio; offrire al mondo una visione forte della qualità italiana per la salute e lo stile di vita.

Tra gli ospiti il direttore generale dell'Expo Cesare Vaciago; Giuseppe De Rita, presidente Censis; Aldo Bonomi, direttore di AASTER; Marco Balich, direttore artistico Padiglione Italia; Alessandro Profumo, presidente della Banca Monte dei Paschi di Siena; Sergio Marini, presidente di Coldiretti. Ad aprire i lavori è stato il presidente della Regione Gian Mario Spacca che è anche coordinatore nazionale delle Regioni per l'Expo 2015: «Avviare questa riflessione a contatto con i territori - ha detto - testimonia l'importanza di questo evento, vissuto dal Paese con grande partecipazione. Expo 2015 è una vetrina straordinaria e rappresenta il riposizionamento dell'immagine dell'Italia nel contesto internazionale. Siamo quindi chiamati tutti a dare il nostro contributo, affinché emerga un'espressione di sintesi per una nuova considerazione che il Paese merita. È l'Italia migliore quella che viene rappresentata qui oggi. Sono le virtù del suo sistema produttivo, delle professioni, delle capacità che devono trovare espressione massima all'Expo 2015. Il ruolo del Comitato organizzatore è estremamente delicato: cercare di offrire questa visione a livello internazionale è un impegno davvero arduo. È quindi necessario coinvolgere le massime personalità che in Italia oggi si esprimono, gli intellettuali e gli analisti perchè questa sintesi possa esprimersi nella maniera più adeguata. Apprezzo moltissimo il metodo che vuole coinvolgere tutti i territori: le Regioni sono impegnate fortemente a costruire questo evento. Da qui parte l'augurio affinché l'impegno del comitato organizzatore possa avere successo perché il suo successo sarà quello di tutta la comunità. Quindi anche il nostro. Come Italia di mezzo - ha proseguito - abbiamo una carta forte da giocare all'Expo, una carta che è anche delle Marche, culla del Rinascimento insieme alla Toscana. L'auspicio delle Regioni è di far vivere Expo 2015 davvero nella dimensione di Paese Italia, distribuendo quindi le opportunità che l'evento offre su tutto il territorio nazionale. Turismo e investimenti esteri in Italia sono due temi decisivi sui quali è necessario un ulteriore approfondimento. Non solo. Expo 2015 - ha concluso Spacca - oltrepassa gli aspetti commerciali e di promozione, per divenire la definizione del pensiero strategico da cui può rinascere l'immagine del Paese che non sia effimera, ma reale. Un'ambizione molto alta che richiede il superamento di ogni forma di narcisismo territoriale per fare posto al massimo della condivisione».

Il primo intervento è stato quello del prof. De Rita. «Sarà un'occasione per l'Italia di ritrovarsi tutta insieme - ha detto -. Quell'Italia che ha fatto 150 anni di unità e che oggi sta uscendo dalla crisi per riaffacciarsi in uno scenario mondiale di sviluppo. Sarà inoltre un'occasione per dire al mondo che a fare quelle cose che oggi vanno tanto di moda, come l'enogastronomia, l'agricoltura biologica, la qualità della vita noi siamo stati i primi, abbiamo una tradizione. Quella moda l'abbiamo creata noi. Mostreremo quindi l'orgoglio di un Paese che sul suo Dna costruisce il futuro. Per quanto riguarda le Marche - ha proseguito - sono una delle Regioni che in Italia creano più curiosità: una Regione che ha la possibilità e la volontà di internazionalizzare, la meglio piazzata in Cina, quella che fa ancora un manifatturiero spinto ma allo stesso tempo eccelle nell'agricoltura e nel turismo. Insomma, il sistema marchigiano è un sistema che funziona».

Ad Aldo Bonomi è spettato il compito di spiegare il concept, la filosofia dell'Expo: «L'Expo inizia qui, nella fase di ascolto, aprendosi a quel popolo che pensa il territorio nell'intreccio virtuoso tra città e campagna, nella capacità di adattamento ai cambiamenti, nella metamorfosi del tenere insieme pienezza e limite. La parola chiave dell'Expo è green economy". Bonomi ha quindi citato Papa Francesco che ancora Cardinale disse: "La pienezza è la brama di possedere tutto, il limite la parete che ti si frappone davanti. Nessuno dei due va negata, né l'una deve assumere l'altra. Vivere questa tensione continua tra pienezza e limite favorisce il cammino dei cittadini».

Marco Balich da parte sua ha illustrato il progetto artistico: «L'idea di base è quella di un vivaio di idee giovani, di proposte e soluzioni innovative, di buone pratiche per tutto il Paese e che il Paese offre alla comunità internazionale. Icona centrale del padiglione sarà l'Albero che organizzerà i contenuti e le aree tematiche: turismo, eccellenze agroalimentari, qualità della vita, creatività».

Dopo questo primo appuntamento a Fabriano in rappresentanza dell'Italia di Mezzo (Toscana, Umbria, Marche, Lazio, Abruzzo, Molise e Sardegna) seguiranno: il Nord Ovest, il Nord Est, il Sud continentale, la Sicilia.

Martedì 1 ottobre 2013

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