Marasca: «Ancona ha un profilo culturale riconoscibile ad ogni livello»

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Ancona | l'intervento dell'assessore alla cultura marasca

Marasca: «Ancona ha un profilo culturale
riconoscibile ad ogni livello»

Vorrei riportare sui binari della progettazione culturale il discorso affrontato in Consiglio che ha avuto eco esclusivamente riguardo al passato e alle questioni meramente economiche

di Paolo Marasca

L'ass. Marasca
L'ass. Marasca

«Vorrei riportare sui binari della progettazione culturale il discorso affrontato in Consiglio che ha avuto eco esclusivamente riguardo al passato e alle questioni meramente economiche.

Ho avuto già modo di sottolineare in Consiglio l’importanza economica delle attività culturali al giorno d’oggi, ma quel che conta è avere e condividere i progetti adatti al panorama nazionale e internazionale che si va delineando. Ancor prima, ci deve porre una domanda fondamentale: vogliamo che Ancona abbia un profilo culturale riconoscibile ad ogni livello? Questa amministrazione risponde sì: il profilo culturale di Ancona fa parte dei nostri indirizzi di governo.

Il nostro progetto è quindi quello di valorizzare finalmente le quattro eccellenze teatrali produttive, ognuna a suo modo riconosciuta dal Ministero che si trovano nel nostro territorio e che oggi pagano lo scotto di una frammentazione che forse poteva essere sostenibile nel panorama socio-economico e culturale di venti anni fa, ma ora non lo è più: la loro messa a sistema significa sinergia ed ottimizzazione delle risorse umane ed economiche, possibilità di concentrarsi sulla qualità delle produzioni, competitività a livello nazionale e internazionale, reale possibilità di candidarsi per ottenere risorse europee: basti pensare ai 960 miliardi di euro che saranno tradotti in bandi a partire dalla fine di dicembre dall’Unione Europea.

Uno dei compiti precisi dell’Amministrazione è di mettere i soggetti culturali in condizione di sfruttare occasioni uniche come queste. La rete delle nostre eccellenze teatrali sarà un soggetto capace di competere su questo piano, partendo dall’integrazione operativa senza perdere le specificità e senza dare vita a una macchina abnorme e oberata di pesi».

Mercoledì 16 ottobre 2013

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